19 Novembre 2005 – Giro in mtb alle Perdonanze, San Lorenzo e cima del Monte Baldo.
Oggi si ritorna su alle Perdonanze per provare qualche sentiero un po piu’ rustico.
Invece della solita strada che da Ceneda (Vittorio Veneto) sale per asfalto, cementato e sterrato, oggi si va piu’ sul ruvido, su sentiero vero e proprio.
Partenza dalla piazza del Duomo, tennedosi appena a sud del colle dove sorge la chiesa di San Rocco.
Si arriva presto sotto il viadotto dell’autostrada A27 e qui si prende il sentiero contrassegnato dal segnavia CAI 1042.
Si sale, si sale di brutto. E’ duretta e c’e’ poco spazio per prendere fiato. A tratti scendo e spingo, meglio mtb in spalla che io a terra in preda ad un infarto. ;O)
Dopo una ventina di minuti circa si prende a destra verso il tempietto di Sant’Antonio (una casetta bianca affiancata da un bel cipresso alto e snello).
Qui si riprende fiato, la strada per un po e’ pianeggiante, fino ad un gruppetto di case.
Subito dopo, presso il gruppo di case, si prende la cementata che sale da Ceneda (diciamo “la classica”) ma solo per un breve tratto, l’abbandoniamo infatti poco dopo il gruppetto di case per tuffarci a destra dove il sentiero 1042 prosegue in bosco.
Si sale nuovamente, anche qui non e’ rilassante, oltretutto piu’ in su alcuni amici fanno capolino tra i cespugli: alcuni muli girano liberi nel bosco.
Simo quasoi in cima al Monte Bala, interamente “conquistato” dai muli. Sono curiosi e tranquilli ma non mi fermo molto, cosi’ liberi mi pare piu’ saggio proseguire.
Dopo poco inizio a scendere e s’intravvede il passo San Lorenzo. Splendido!
Un leggero saliscendi e sono al passo, attraverso la strada asfaltata e salgo ancora per il 1042.
Poco dopo il sentiero si divide e tra 1051 e 1043. Mi fermo a mangiare qualcosa, sul prato dove inizia il 1051, in compagnia di alcune mucche e dei loro campanacci.
Proseguo poi abbandonando il prato e prendendo il 1043, che sale e diviene smpre piu’ stretto.
Alla fine mi ritrovo a bici in spalla, su un sentiero stretto e in cresta, tra arbusti. Faico a proseguire anche cosi!
Ma lo sforzo e’ presto ripagato: sono alla croce! Scatto l’immancabile foto ricordo e mi concedo un’altra breve pausa di orientamento.
Riparto. Proseguo sul 1043, con fatica, cercando il punto in cui dovrebbe tagliare verso destra, verso sud.
Ci sono foglie ovunque che non mostrano chiaramente le tracce sul terreno, mi devo affidare ai segni sui tronchi degli alberi.
Finalmente l’indicazione pare chiara, inizio a scendere in bosco su un manto compatto di foglie, seguendo ancora i segni sugli alberi.
Alla fine la traccia si rifa’ sentiero ed il sentiero si allarga a piccola sterrata.
La mtb corre, la pendenza si fa decisa e il fondo migliore.
Ad un tratto arrivo ad un bivio , improvvisamente, faccia appena a tempo a frenare.
Una nonnina sale lentamente dal bosco, si ferma e nel suo dialetto (che capisco a mala pena), mi chiede: “ma e’ venuto giu’ dalla montagna?”. Faccio segno di si con la testa.
Mi guarda stupita e continua : “ma con la bicicletta?!?” e subito aggiunge “Ma e’ matto?”.
Mi faccio una risata, poi ci concediamo due chiacchiere e mi lascio consigliare il sentiero piu’ facile e “sicuro” per San Lorenzo, il paesino piu’ sotto.
Da San Lorenzo, faccio pochi metri di asfalto e mi lancio sul sentiero 1042a che mi riporta verso Ceneda.
Percorro tutto il lato ovest del Monte altare, in saliscendi e poi piu’ netta discesa.
Nel tratto che affianca l’A27 scendo e carico la bici in spalla, ci sono troppi salti e a questo punto avverto un po troppo la stanchezza nelle gambe.
Continuo ancora, passo nella zona delle Case di Posocon e ancora avanti su via Posocon, fino a passare tra San Rocco e San Paolo, dove lo sterrato, divenuto oramai cemento, lascia infine spazio all’asfalto.
Ancora circa duecento metri di forte discesa su asfalto. A destra ed a sinistra compaiono oramai le case di Ceneda, qualche pedone, l’atmosfera cambia rapidamente.
Sono di nuovo in piazza Duomo.
Non e’ stato semplicissimo, personalmente sconsiglierei la salita al Monte Baldo con la mtb, uno sforzo inutile, tanto vale tenere il Baldo per una gita a piedi.
Il resto e’ duro ma ne vale la pena, mettendo gia’ in conto che a volte si scende e si spinge!
Biretta fresca al Bar al Duomo e poi via a casa per una doccia!