Ciaspolata a Col Indes, Alpago

Domenica 28 Gennaio 2007 – Tentata ciaspolata a Col Indes, Alpago.

Ci prepariamo per una ciaspolata in Nevegal approffittando della neve caduta in settimana. L’idea è quella di portarci a Faverghera e compiere la traversata in cresta fino a Col Visentin.

Siamo pronti a partire, con auto già accesa, quando casualmente incrociamo altri amici pronti per una escursione simile.

Dove andate?
Si pensava al Cansiglio.
Ma dai?!? Noi si pensava al Nevegal!
Uniamo gli sforzi?!?
Certo!
Bene! Preleviamo gli ultimi due e si parte!

E così partiamo per ritirare l’ultima coppia di amici. Qui, si decide di salire in Cansiglio, vedere le condizioni della neve ed eventualmente proseguire verso l’Alpago, in direzione di Col Indes.

Ottimo, lasciamo il Nevegal per la prossima volta!
E’ sempre un bene avere qualche “giro” nel cassetto, qualcosa a cui pensi da un po’ e che rimandi per meglio gustarla in futuro.

La piana del Cansiglio risulta piuttosto gremita di turisti e decisamente scarsa di neve. Tiriamo dritto senza esitare.

Arrivati a Col Indes parcheggiamo le auto e ci rifocilliamo con caffè e fetta di dolce, oramai è passata l’ora di pranzo e lo stomaco lo sottolinea. Un break veloce e siamo in cammino. Le ciaspe (ciaspole) restano in auto, non servono.

Partiamo su strada asfaltata in direzione di Malga Pian Grande e Malga Pian Lastre. Presto però abbandoniamo la strada per i prati innevati. Un po di saliscendi, qualche palla di neve, un paio di noi si rotola nel bianco e poi via, lasciamo i prati per entrare in bosco, nella zona dietro a Malga Pian Grande.

Non c’è una meta precisa e ci lasciamo guidare dalle inclinazioni del terreno. Non seguiamo una traccia, il bosco pare semplice e decidiamo che la traccia oggi la facciamo noi.

Un po oltre avvistiamo qualche sci-alpinista. Il bosco è silenzioso e si lascia invadere senza troppa fatica.

Dopo un po sbuchiamo in prossimità di un prato innevato e ci mettiamo un attimo a capire che ci troviamo alla fine del pianoro di Malga Pradosson, dove il sentiero basso per Rifugio Semenza si immerge nel bosco.

Noi invece dal bosco usciamo, ci piazziamo al sole e approfittiamo del tepore per imbastire un paio di chiacchiere e scattare un po di foto.

Qualche escursionista entra o esce dal bosco con sci o ciaspole, ce un certo movimento. Ripartiamo pure noi, attraversando il prato imbiancato su sentiero, in direzione della strada asfaltata, fino a Malga Pian Lastre.

Da qui proseguiamo ancora un po oltre, fino ad una casera in restauro (poche centinaia di metri).

Una breve pausa per gustare il panorama. Altri quattro passi, lungo un sentierino più stretto, costellato di cespugli di rosa canina (o così almeno li descrivono gli amici) fino ad una stalla lontana qualche centinaio di metri.

Altra pausa panoramica, difficile non sentirsi leggeri e rilassati. Facciamo un giro intorno alla stalla e torniamo infine nuovamente verso Malga Pian Lastre.

La fame si fa sentire nuovamente e Malga di Pian Grande è aperta anche in inverno. La raggiungiamo e ci fiondiamo all’interno, tra la massa dei turisti domenicali. Conquistiamo subito il larìn e ordiniamo un buon panino e una birra dissetante.

Gita tranquilla, nata quasi per volere del destino, decisamente improntata su amicizia e simpatia.

Ben vengano 1000 altre di queste!

Col Indes - Giochi di luce in Pian delle Lastre.
Col Indes – Giochi di luce in Pian delle Lastre.
Col Indes - La Malga Pian Lastre.
Col Indes – La Malga Pian Lastre.
Col Indes - Vecchia stalla poco lontano da Malga Pian Lastre.
Col Indes – Vecchia stalla poco lontano da Malga Pian Lastre.

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