Domenica 14 Marzo 2010 – Camminata da San Boldo verso il Monte Cimone.
E si esce di nuovo per far un giro fuori porta, finalmente.
I giri fuori porta, in zone vicine a casa, sono sempre i miei preferiti. Permettono di completare la rete dei sentieri locali, di esplorare i pezzettini di sentiero che ancora ci mancano e che uniscono tra loro sentieri già noti.
Giretto esplorativo, senza meta precisa, senza bisogno assoluto di arrivare in qualche posto.
Un amico ha da poco una casa in zona San Boldo e per una notte ha deciso di fare l’eremita, di dedicarsi una serata da lupo solitario.
Mi ha però invitato a raggiungerlo l’indomani, con calma, in mattinata, per far due passi vicino a Passo San Boldo.
E così, il giorno della VII Treviso Marathon, ci ritroviamo ad aggirare Vittorio Veneto sperando in un momento favorevole, che ci eviti ingorghi e ritardi.
Ci va bene, passiamo indenni la città della partenza della VII Treviso Marathon ed in breve siamo in zona Lago, Valsana, a cercare pane e formaggio per il pranzo.
Qui però ci va male. Il mio forno preferito chiude di domenica e lunedì. Dovrò cercare di ricordarlo, per la prossima uscita.
Amen, di sicuro troveremo qualcosa lassù a passo San Boldo, ci sono almeno 3 osterie … Un panino non si nega a nessuno, e forse nemmeno due.
Tovena, i tornanti, le gallerie, Passo San Boldo, e pian piano arriviamo alla casa dell’amico.
Breve occhiatina all’interno, dove ha da poco piazzato un paio di divani, e dove l’atmosfera è adesso molto più calda.
In giardino ci sono alcuni centimetri di neve ed un pino cadendo ha puntato dritto verso la casa, senza però arrivarci, per fortuna.
Tutt’intorno neve. Non molta per la verità, ma qualche centimetro ce n’è, come preannunciato dal mio amico. Di sicuro ne troveremo un po di più sul sentiero.
Siamo quasi pronti.
A Passo San Boldo ci fermiamo al bar La Pineta per chiedere alcuni panini (uno lo divoro subito, oramai si è fatto mezzogiorno).
Attraversiamo la strada ed iniziamo a salire, seguendo i cartelli per Monte Cimone (segnavia 990).
La direzione da tenere per oggi è proprio Monte Cimone e La Posa, sebbene sappiamo fin da subito che non arriveremo a nessuna delle due mete.
La Posa dista 3 ore (così recita il cartello a Passo San Boldo), mentre per la cima del Monte Cimone non c’e’ tempistica, ma ad occhio e croce dovrebbe essere intorno alle 2 ore e mezza.
Il mio personale proposito è di arrivare almeno al bivio con la strada sterrata che sale da Tovena. Quest’ultima la conosco già abbastanza bene, mi manca però un pò di mente locale sul bivio e sull’inizio della sterrata che si avvicina al Monte Cimone.
Da asfalto a cemento a sterrato, il tracciato cambia fondo ma mantiene il colore di base: bianco.
Neve, da pochi centimetri a dieci o venti centimetri. Più saliamo e più la neve è alta e candida. Credo, a giudicare da quanto è soffice, che sia scesa in settimana.
Saliamo fino al bivio, con calma, tra chiacchiere e fotografie. Qualche primula inizia a far capolino nel sottobosco, nelle zone dove la neve non è presente.
Pochi metri prima del bivio ci fermiamo presso un piccolo borghetto (3 case in pietra) ed approfittando di un po’ di sole ci sbaffiamo i panini che teniamo nello zaino. Birretta, e siamo di nuovo pronti a salire.
Al bivio teniamo la sinistra seguendo per Monte Cimone. Da qui in poi non ho mai messo piede, sono abbastanza curioso.
La neve sale ancora ed il sentiero diviene totalmente bianco. Nessuna traccia di auto ma solo qualche rara traccia di scarpone.
Saliamo giocando con la neve e soffermandoci nelle piccole macchie di sole che filtra tra i rami del bosco. La vegetazione è qui più fitta, la vallata più stretta ed il silenzio regna sovrano.
Non duriamo poi molto, 15 o 20 minuti e decidiamo che per oggi può bastare.
Scendiamo rapidi, con la certezza che qui bisogna ritornare. La prossima volta si deve raggiungere perlomeno la cima del Monte Cimone, meglio ancora se poi arriviamo fino alla Posa. Magari ci studieremo anche un percorso ad anello, ma questo si deciderà, carta topografica alla mano, la prossima volta.
Per ora ci accontentiamo.
Ritorniamo al bar “La Pineta” e chiudiamo la giornata fra 4 mura, con un ottimo bicchiere di vino caldo.
A presto!