Sabato 13 Agosto 2011 – Via dell’Acqua a Cison di Valmarino.
Ed eccomi di buonora saltare in auto con destinazione Cison di Valmarino (Treviso).
In questo periodo c’e’ la festa dell’artigianato, Artigianato Vivo, e Cison di Valmarino si popola di artigiani, bancarelle e fiumane di gente.
Faticherò a trovar parcheggio, figuriamoci, di sabato ci sarà il marasma di gente!
Ed invece no.
Arrivo e trovo i parcheggi, fuori paese, completamente vuoti.
Forse è troppo presto, vediamo come sono i parcheggi in paese … vuoti.
Mumble mumble … qualcosa non mi torna.
Scendo ed inizio a camminare, con macchina fotografica alla mano.
Il nulla. Tutto chiuso. O meglio, il paese è aperto, anche alcuni dei cortili privati sono aperti, ma le bancarelle sono chiuse, gli artigiani altrove e la folla idem.
Sono praticamente l’unico a passeggiare in paese … o quasi.
Ovviamente scopro che la festa incomincia alle 4 o 5 del pomeriggio… sono un po’ in anticipo … circa 6 o 7 ore soltanto!
Beh poco male, faccio qualche foto in tranquillità e poi mi concedo una passeggiata tra “ulivi e gelsi”, appena fuori paese, ai piedi del castello Brandolin (Castelbrando).
Avvisto un paio di animaletti, mi faccio una spanciata di “amoli” selvatici, esploro un po di bosco e poi rientro verso la parte alta del paese.
Troppo presto per andar a casa … curiosiamo ancora un pochino qui in giro.
Attraverso lo splendido ponte che sta poco più a nord della piazza centrale e mi ricordo che qui parte la Via dell’Acqua o Via dei Mulini (devo aver letto anche questo nome da qualche parte).
Andiamo a vedere!
Consulto rapidamente un cartellone informativo, osservo il tracciato e stimo che ad occhio, anche andando piano piano, in un’oretta dovrei vedere tutto il percorso.
Si può fare!
E’ quasi ora di pranzo, ma posso incamminarmi anche senza cibo ne acqua, in fondo il tracciato è poco lontano dal paese e dalla strada che va al Bosco delle Penne Mozze.
La parte iniziale del percorso (Via dell’Acqua) si svolge in compagnia di una piccola canaletta d’acqua artificiale, che a quanto pare serviva in un modo o nell’altro ad alcune attività presenti in zona.
Mulini di sicuro (visto che qualcuno la chiama la Via dei Mulini oltre che Via dell’Acqua!), ma forse anche altre attività di cui non vi so dire … ammetto che non mi sono fermato a leggere tutte le informazioni presenti lungo il tracciato.
Il percorso, molto ben tenuto e facile da camminare, continua fiancheggiando sia la canaletta che il torrente.
Decisamente piacevole sentir frusciare l’acqua, uno spunto di allegria ma anche di pace, relax.
Mi fermo ogni tanto ad osservare l’acqua veloce nella canaletta vecchia e mi stupisco non poco nel pensare che questa piccola quantità era in realtà utile a svariate attività: entrava ed usciva da un edificio per passare poi al successivo, conservando e fornendo sempre energia, dal primo all’ultimo mulino.
E oggi noi riscopriamo le energie rinnovabili … pivelli siamo!
Ad un certo punto raggiungo il tratto della Via dell’Acqua dove nasce la canaletta, dove l’acqua del torrente viene in parte convogliata sul percorso artificiale.
Da qui in su il protagonista è solo lui, il torrente Rujo.
Per renderlo fruibile a tutti, ma proprio tutti, l’associazione che si prende cura del percorso l’ha dotato di ponticelli, scalette, etc… quanto serve a permettere a grandi e piccini di passeggiare tranquillamente lungo le sponde del Rujo, all’ombra del bosco.
Notevole un vecchio ed enorme esemplare di faggio che non mancherete di vedere, ma notevoli anche le situazioni che il bosco e l’acqua creano giocando con le ombre ed i riflessi.
A volte, lungo la Via dell’Acqua, par di ritrovarsi in un piccolo angolo di fiaba, manca solo di veder un folletto che attraversa di corsa il sentiero!
Il tracciato termina presso il piazzale del Bosco delle Penne Mozze.
Da qui è anche semplice salire alla Baita San Daniele (vedi info sotto), 50 metri, 2 minuti in tutto, dove potrete degustare qualche piatto o anche solo bervi una birra fresca.
Dopo la pausa in Baita San Daniele, io ho scelto di rientrare per la strada d’asfalto, ma un’ottima idea è pure rientrare per il sentiero che tra l’altro prevede un paio di varianti in discesa, sulle sponda opposta del Rujo.
ATTENZIONE: in più di un punto si trovano transenne che indicano “sentiero inagibile”.
Io sono passato comunque, e lo stesso hanno fatto anche altri prima e dopo di me.
Non ho notato grossi problemi lungo il sentiero tranne un punto dove in effetti si notavano i segni di uno smottamento.
Assumetevi le vostre responsabilità, i cartelli ci sono e se decidete di passare comunque, tenete occhi aperti ed eventuali pargoli ben controllati!
Vi lascio un paio di riferimenti, in caso di fame o sete.
Per chi è già disidratato, alla fine del sentiero:
Baita San Daniele
Valle San Daniele,1
31030 Cison Di Valmarino (TV)
Tel. +39 0438 975456
www.baitasandaniele.com
Per chi invece vuol tener botta altri 10 minuti e rientra lungo la strada d’asfalto:
Ristorante Baita alle Grotte
via Tofane, 8
31030 Cison di Valmarino (TV)
Cel. 340-5524751
floriani69@hotmail.it
Io ovviamente ho pagato visita ad entrambe le Baite.
Non sia mai che uno dei due gestori vada poi a dir in giro che faccio favoritismi! :O)
Buoni giri a tutti!