Domenica 18 Dicembre 2011 – Breve escursione alla chiesetta di San Gaetano, Cison di Valmarino.
Per non lasciar nulla di inesplorato, approfittiamo dell’inverno per curiosare intorno a casa, alla ricerca di quei cartelli e segnali visti e rivisti durante la bella stagione ma troppo poco promettenti per dedicarci le migliori giornate di sole.
E come tutti i nodi vengono al pettine, anche il cartellino “San Gaetano” alla fine viene alla mente. Ed una volta tanto viene alla mente nella stagione più giusta.
A nord di Cison di Valmarino (TV) ci sono molti modi per trascorrere un’intera giornata all’aperto, ma arriva il momento in cui il freddo e le poche ore di luce impongono di abbreviare le nostre gite fuori porta.
E’ proprio in questi mesi che s’inizia a camminare a caso per le strade asfaltate, i sentieri dietro le case, le zone di bosco più basse, in cerca di un qualcosa di nuovo che magari porti spunti ed approfondimenti da effettuare poi con calma nella stagione più mite.
E rieccolo che riaffiora: “San Gaetano”.
Ricordo di averlo visto anche quest’estate, passando in zona Bosco delle Penne Mozze.
Andiamo a toglierci il pensiero, che se si tratta di mezz’ora o poco più, per oggi va bene anche questo.
Psicologicamente preparati a rientrare alla macchina in poche decine di minuti, partiamo senza zaino e senza troppo lesinare su minuti spesi e sentierini collaterali indagati.
Dopo una mezzora spesa a ciondolare per tracce di sentieri e rientri in carreggiata, ci rendiamo conto che il sentiero invece non molla, continua a salire e qualsiasi cosa sia un “San Gaetano”, stenta a farsi vivo all’orizzonte.
A questo punto ci rimettiamo in riga e procediamo seriamente, sempre parlando del più e del meno, ma molto meno dediti al cazzeggio!
Alla fine, con pure quattro perle di sudore sulla fronte, arriviamo a quella che sembra la piccola cima di una lama di roccia verdeggiante.
Ed eccolo il tempietto di San Gaetano. Sta quasi sopra al Bosco delle Penne Mozze. La stagione ci consente di sbirciare un po verso il basso, cercando di capire più o meno dove siamo andati a parare.
Dopo poco una camminatrice fa la sua comparsa. Scambiamo quattro parole e ci spiega che da li ci sono più modi di scendere: verso il Pissol, da dove si sale poi al Bivacco dei Loff; verso il bosco delle Penne Mozze, prendendo subito verso il basso; oppure ancora verso Cison, proseguendo sul sentiero dal quale siamo saliti.
Ebbene si, dovevano essere quattro passi e si rivelano invece, felicemente, quattro sentieri!
Un po indecisi sul da farsi, eliminiamo la ripida discesa verso il Bosco delle Penne Mozze.
La scelta finale tra il Pissol ed il rientro verso Cison, alla fine propende per il paesino, così da lasciare la maggior distanza per la prossima gita.
Magari il prossimo giro potrebbe andare dal Bosco delle Penne Mozze a San Gaetano, con gran salitone iniziale, per poi chiudersi verso il Pissol in discesa tranquilla e graduale.
Intanto per oggi rientriamo su di un simpatico ed inaspettato sentiero che ci conduce fino alla strada asfaltata, poco più a sud di dove abbiamo parcheggiato.
Ottima svolta per una giornata partita in sordina!