1 Aprile 2012
La giornata parte presto. Oggi si va a supportare la prima edizione del Trail del Patriarca, a Villa di Villa. Io camminerò e con me camminerà anche un amico di Villa. Il terzo ci attende a casa sua per la colazione ma quando lo vediamo ci pare subito chiaro che non camminerà con noi. Ha intenzione di iscriversi al traciato lungo, e di provare a correrlo tutto fino in fondo. Beh, gli faciamo i nostri migliori auguri, ma intanto cominciamo con la colazione, che va sempre bene! 🙂
Lasciamo le macchine a casa del runner ed in 10 minuti ci presentiamo all’iscrizione. Qui bisogna far le cose fatte bene, l’iniziativa va onorata dall’inizio alla fine, quindi richiedo: iscrizione al tracciato breve e pranzo completo post-gara. Molto bene, armato del mio buono pranzo posso attendere paziente l’ora della partenza.
I primi sono naturalmente i runner seri, quelli addicted, quelli che “li invidio da morire, ma mi diverto un sacco anche camminando”. Lasciamo fluire i concorrenti con spirito più agonistico, lasciamo fluire anche i meno agguerriti e ci piazziamo a mo di fanalino di coda, così da poterci dedicare con serenità alla camminata, alla chiacchiera e pure alla raccolta di qualche foto.
Attraversata Villa di Villa verso est, si punta sulla parte alta di Stevenà di Caneva. Qui si passa da sterrato ad asfalto ma sempre su viuzze secondarie, strette e non trafficate (anche durante il resto dell’anno). Giunti sopra a Stevenà si lascia la strada (quella che molti chiamano strada delle cave, a causa della presenza di svariate cave) per salire una simpatica gradinata che da accesso al bosco.
Il paesaggio cambia, gli arbusti chiudono un po la vista, la pendenza inizia ad esser degna di tale nome e soprattutto si procede ora su sentiero di terra, non più su strada. Qui il serpentone degli iscritti inizia ad ingolfarsi un pochino. C’e’ chi si ferma a prender fiato, chi rallenta senza fermarsi, chi crea ingorghi e chi schizza a destra o a sinistra del sentiero per saltare i punti più affollati. A ben vedere qui si paga la partenza ritardata, ma non importa, noi tiriamo dritti e appena si può passiamo avanti, senza fretta e senza ansia.
Attraversiamo la strada che sale verso il pojat (il villaggio storico dei carbonai) e rapidamente gli arbusti si fanno più radi e la salita forse ancor più tosta. Stiamo raggiungendo la cima di un colle, la cima del colle che per noi sarà il punto massimo di salita. Qualche minuto di pausa per godere del panorama verso valle e per cercare con gli occhi, più in alto, l’amico che ha scelto il tracciato lungo. Niente, non ci capisco molto, non vedo dove passano o sono già passati. Qualche foto e si inizia a scendere.
Discesa non esattamente rilassante, si rischia di perder aderenza sull’erba secca e finire col sedere per terra. Ricomincia il bosco, l’erba secca insidiosa scompare e velocemente si raggiungono quote più modeste. Attraversata la strada alta che da Villa porta a Rugolo, ci addentriamo in una zona di bosco solitamente chiusa al pubblico. Il proprietario ha acconsentito che per oggi la marcia passasse di qui. Mentre scendo lo ringrazio ed un po lo invidio. Il bosco è meraviglioso, il sentiero scende sottile e rispettoso… forse tenerlo chiuso al pubblico ha contribuito a mantenerlo anche più pulito e rispettato.
Passiamo la zona delle Conche di Villa e sfioriamo il piccolo bosco vecchio appena a sud. Adoro questo ciuffo di bosco, fin dalla prima volta che ci sono stato in mtb. E’ speciale, non lo so perchè ma entrare tra questi alberi enormi offre una sensazione particolare. A volte mi fermo ad osservarlo da lontano e mi pare di sentire il silenzio e la pace che si provano fra quei grandi alberi.
Il traguardo è vicino, ma la sola cosa che occupa adesso i nostri pensieri è rintracciare l’amico runner, per chiedere com’e’ andata, ma soprattutto per gustarci il pranzo tutti assieme! Ed è seduti ad un tavolo che si conclude la giornata, tra gente che si scambia opinioni su scarpe, magliette e cronometri, mimando con i gesti delle mani le salite, le curve e le discese, mentre regna sovrana l’allegria e la leggerezza di qualche bicchiere di buon prosecco!
Sarebbe bello poter usufruire della tracce in digitale delle vostre escursioni.
Grazie