Mercoledì 28 Luglio 2021 – Sulla ciclabile che da Arenzano arriva alle porte di Savona, passando per Cogoleto, Varazze, Celle e Albisola.
Oggi ripercorriamo per la seconda o terza volta una delle ciclabili più belle della Liguria. Costruita su di un vecchio tracciato ferroviario, la ciclabile Arenzano Savona si snoda tra meravigliosi tratti costieri, gallerie ferroviarie di svariate lunghezze, lungomare cittadini delle famose località di Cogoleto, Varazze, Celle, Albissola Marina ed infine … anche qualche tratto di marciapiede lungo la statale.
Per praticità, partiamo questa volta dal Campeggio La Vesima, in località Vesima, appena ad est di Arenzano.
Il primo tratto è proprio su marciapiede, con calma, visto che comunque qualche pedone c’e’ sempre. Perchè sul marciapiede? Perchè sulla mia bicicletta siamo in due, ed il secondo (di 5 anni) tende a non stare sempre fermo, quindi meglio sbilanciarsi su di un marciapiede piuttosto che lungo una statale. E comunque in generale dal marciapiede si ha una vista perfetta sul mare sottostante. 😉
Dopo il primo tratto “esposto”, arrivati alle porte di Arenzano, la ciclabile inizia aggirando una galleria lungo la statale e scendendo poi sul lungomare di Arenzano. Qui i pedoni aumentano e quindi c’è da fare molta attenzione. Siamo in giro per divertirci e non per fare a gara con qualcuno, quindi occhi aperti e velocità moderata.
Il lungomare diventa area pedonale appena si è in centro ad Arenzano, ma non notiamo specifici divieti alle biciclette. Il paesino è carino e se avete tempo merita una visita, anche se per i miei gusti è fin troppo affollato a fine Luglio.
Ad oves di Arenzano, al termine del lungomare, in corrispondenza del parcheggio a ridosso del porticciolo, si apre una galleria ciclopedonale. Si comincia! Da qui in poi sarà tutta una serie di tratti all’aperto alternati da brevi o lunghe gallerie.
All’uscita della prima galleria uno dei tratti più caratteristici, esposto sul mare, sul fianco della costa rocciosa, con la più classica delle vegetazioni della zona. Un tratto amato anche da chi fa running, ma pure da chi, più semplicemente, si regala una spensierata passeggiata fuori dal traffico e dal rumore.
Si prosegue lungo la costa, fino al lungomare di Cogoleto, la prossima località turistica. Arrivati in centro a Cogoleto fate attenzione ai cartelli, nel periodo estivo è vietato circolare sul lungomare in bicicletta. Ci tocca passare sulla provinciale, piuttosto stretta e trafficata, anche se si tratta qui di traffico cittadino, piuttosto lento. Immancabilmente le biciclette generano delle gran code di auto, tanto che ci chiediamo se non era più intelligente, e sano, lasciarci passare sul lungomare, magari con obbligo di velocità ridotta.
Passata Cogoleto, la ciclopedonale riprende di slancio! Altro tratto di costa splendido! La ex ferrovia si snoda tra gallerie e ponti tenendosi lungo la linea di costa, regalando spendidi scorci sul mare.
Prendetevi il tempo di fermarvi a fare qualche foto, o magari a visitare alcuni dei piccoli locali che sorgono lungo la ciclabile o sotto di essa. Si sotto, perchè è pur sempre una ex ferrovia, e per accedere al mare si scende spesso da un lato, si passa sotto agli archi che sostengono la ferrovia e si arriva di rimpetto al mare, con magari una bella spiaggetta a far da cornice al bar o ristorantino.
Se fino a Cogoleto, dal Campeggio La Vesima, avevamo percorso circa 8 km, all’ingresso di Varazze siamo oramai a poco più di 13 km.
A Varazze cercate di tenere sempre la linea di costa, il lungomare. La cittadina è abbastanza estesa e quindi un po si perde la rotta. Se vi riesce fate una visita al porto, vi darà di nuovo un attimo di tranquillità. Poco prima del molo c’e’ anche un ponte di legno apribile che può essere attraversato con i cicli a mano, e che vi consentirà “passare” per il porto senza dover ritornare indietro.
Noi arrivati a questo punto ci siamo fermati per una birra al Boma, piccolo locale sul porto, al di là del ponte di cui vi ho detto.
Proseguendo si può percorrere tutto il porto e risalire verso la statale attraverso il Giardino Botanico Marina di Varazze. Oppure poco dopo il Boma si devia sulla destra e si incontra la statale.
Qui si segue la statale per un km e mezzo circa, fino ad arrivare a Celle Ligure, forse il paesino che mi è piaciuto di più. Anche qui il lungomare sarebbe vietato alle biciclette, almeno per un tratto, ma la strada non passa li vicino e quindi noi abbiamo ignorato il cartello percorrendo un tratto con la bicicletta per mano e un tratto in sella ma praticamente a passo d’uomo.
Celle offre uno spaccato di vita quando la si attraversa. Mi ha dato la stessa sensazione provata al passaggio per Bonassola sulla Ciclopedonale Maremonti. Le vecchie case affacciate sul lungomare, il silenzio regalato dalla lontananza della statale, la gente che passa sotto agli archi su cui corre la ciclabile per affacciarsi al mare. Come qualcosa di intimo, come un posto che ha un’anima tutta sua, ma che se vai piano te la lascia assaporare un pochino.
Fino a Celle credo siamo intorno ai 17km percorsi, più o meno. Si procede, la pedalata non è ancora giunta al punto più ad ovest.
Dopo Celle si procede lungo la statale, fino a Garbasso, dove dalla statale si scende nuovamente sulla ex ferrovia. Da qui si entra poi in Albissola Marina, prima su una lunga passeggiata sospesa e poi sul lungomare decorato da vari artisti (si pedala su una serie di mosaici futuristi). Dopo Albisola si riprende la statale, sempre sul marciapiede per quel che mi riguarda, cosa che ci permette di vedere lo scoglio della Madonnetta, e relativa spiaggia. Qui si viaggia lungo la statale, sul marciapiede, con una bella vista sul mare ma anche con la sensazione che tutto stia per finire, specie quando si inizia a scorgere il porto di Savona, piuttosto lugubre se pensiamo a quel che abbiamo avuto sotto gli occhi fino a qui.
Il degrado aumenta. Più ci si avvicina a Savona e più io vedo grigio, o forse è effettivamente tutto un po più grigio. Passiamo anche il tunnel della Valloria, a lato della statale, per sbucare al di là, presso un distributore… praticamente siamo in zona porto.
La sensazione è tangibile… un po come se delle biciclette non fregasse più niente a nessuno. Non ci sono più segnali, indicazioni o ciclisti… siamo usciti dall’acquario… inizia a mancarci l’aria e un po anche la sicurezza (io ho sempre il bimbo di 5 anni con me e se non mi sento di esser al sicuro non mi diverto poi tanto).
Giro la bici, e mi ributto nel tunnel della Valloria. Fatemi tornare dove le bici sono la norma. Lasciatemi ricordare le cose belle.
Fino a qui sono circa 24 km, per un totale finale che sfiorerà la cinquantina.
Il rientro è sulla stessa strada dell’andata, con qualche mini variante qua e là per vedere se c’e’ altro da scoprire lungo la via.
Confermo per la terza volta che il percorso è da fare. Non è sempre su ciclabile e a volte ci sono anche divieti stagionali alquanto discutibili. Comunque è un giro da fare, e se invece di arrivare a Savona vi fermerete a Celle o Albisola, non sarò di certo io ad inorridire, anzi. 🙂
Buoni giri!
È possibile farla con la bici da corsa?la strada è tutta pavimentata ?o è sterrata? grazie
Ciao, scusa il ritardo. E’ tutta pavimentata.
Anche quella da Imperia [più esattamente da S. Lorenzo]a Sanremo merita veramente!
Ciao Adele! Infatti credo tu intenda questa: https://www.ilpaletto.it/percorsi-bicicletta-mtb/la-ciclopedonale-del-parco-costiero-della-riviera-dei-fiori-e-le-glorie-della-storica-milano-sanremo/