Martedì 29 Luglio 2021 – Un facile percorso sulla Ciclopedonale Maremonti, ciclabile in galleria tra Levanto – Bonassola – Framura (Liguria).
Si va spesso dalle parti di Levanto, oltre che per Levanto stessa, anche perchè è una buona base di partenza per visitare le Cinque Terre, soprattutto in treno. Un comodo parcheggio a pagamento poco lontano dalla stazione rende la visita molto più serena.
Noi invece, questa volta, ci portiamo in zona proprio per evitare le Cinque Terre, visto che a fine Luglio sono probabilmente gremite di turisti, e per scoprire invece una perla di Levanto che non molti conoscono: la Ciclopedonale Maremonti, una ciclabile per la maggior parte in galleria, che collega Levanto, Bonassola e Framura.
La ciclabile parte appunto da Levanto e ripercorre il tracciato di una vecchia ferrovia smantellata già da tempo. Il tracciato è quasi tutto in galleria tranne qualche breve tratto all’aperto ed alcune balconate meravigliose sul mare. Si tratta di 5,5 km di fresco, con alcuni scorci unici sulla ripida costa e sul mare.
La ciclabile inizia sul lungomare di Levanto, passa subito in galleria e ne esce a Bonassola, che attraversa su di un ponte. Dall’alto il borgo è ancora più bello di come lo ricordassi, aggiungetevi che il 29 Luglio c’era pure il mercato… impossibile proseguire, una tappa era d’obbligo.
Scesi dalla ciclabile, fin qui si sono percorsi circa 2 km, ci siamo immersi nel mercatino fino a trovare una focacceria con qualche panca all’aperto. Focacceria Bianchetto, una meraviglia. Qualche assaggio di focaccia e farinata, giusto per respirare l’aria del borgo, e poi via si risale sulla ciclopedonale.
Dopo Bonassola, la ciclabile rientra in galleria, in direzione Framura. Ci sono ciclisti e pedoni, ma le corsie di marcia sono ben delimitare e non si rischia no incidenti. Molti intraprendono la ciclabile anche solo per passare una giornata al sole presso il porticciolo di Framura.
Alcune balconate splendide reclamano il tempo per fermarsi e fare qualche foto, o anche solo ammirare la costa senza traccia di automobili o altra presenza umana.
L’arrivo a Framura è un po come uscire dalla galleria, sempre in posizione elevata rispetto al mare, ed entrare in un parcheggio per biciclette. Il ponte ferroviario su cui si sviluppa la ciclabile, termina qui “per aria”, non prosegue perchè la vecchia ferrovia è stata qui interrotta e sostituita da una più recente.
La gran parte dei ciclisti si ferma, scende e lega la bici a qualsiasi cosa. Noi però siamo un po affamati di strada e fermarci qui ci pare un po troppo presto. Chiediamo informazioni e ci indicano un ascensore: “prendete il montacarichi e scendete al porto”.
Praticamente, se non scendi a piedi per le scalette, puoi raggiungere il livello del porticciolo con questo ampio ascensore che accoglie anche la tua bicicletta… una alla volta, ed anche un po di sbiego.
Arrivati di sotto, ci rendiamo subito conto che il porticciolo è veramente un gioiellino. Barche ormeggiate, barchette in secca, bagnati che sguazzano nell’acqua limpida e bagnati che arrostiscono al sole. Piccolino, ma c’e’ anche un Bar Ristorante La Cueva, casomai ci venisse fame o sete.
Dal porticciolo, dopo un paio di foto, noi si risale una rampa che ci porta sulla strada che va alla nuova stazione. Da qui chiedendo ci indicano Anzo, un piccolo borgo ad 1km circa, vicino, ma un po in salita. Ci avvertono già che non troveremo nulla da bere o mangiare, a parte una fontanella di acqua fresca, ma vale la pena andarlo a visitare.
E noi si va! Naturalmente.
Un chilometro scarso e siamo all’ingresso di Anzo. Effettivamente la strada è abbastanza in piedi, ed il mezzogiorno è piuttosto caldo. Ad Anzo si entra solo a piedi, quindi giù dalla bici e su per le scale, dritti verso la fontana che subito abbiamo individuato.
La visita prosegue poi su quella che pare l’unica via che resta in costa, senza salire ne scendere e ci porta presto fuori paese, ad ammirare il mare dall’alto.
Ne approfitto per assaggiare un po di uva selvatica, rubare qualche foto nella canicola del mezzogiorno e studiare un po il territori dall’alto.
Bene. E’ il momento di pranzare. Ritorniamo verso il mare per la stessa strada di prima… veramente ripidina! Diamo uno sguardo alla stazione dove dovrebbe esserci un altro bar, ma la cosa ci convince poco e scendiamo al porticciolo.
Pranzo alla Cueva (ottimo!) con vista sul porto e sui pochi bagnanti e naviganti.
Dopo mangiato 2 passi in porto a vedere qualche pesce nell’acqua limpida e poi via si rientra per la stessa strada del mattino.
A fine giornata, che dire della Ciclopedonale Maremonti? Breve ma molto suggestiva. Assolutamente da fare, a piedi o in bicicletta, scegliete voi!
Consiglio pure una visita a Bonassola, a metà percorso, per respirare un po il clima del borgo ligure. Infine, se avete gambe, suggerisco una visita anche ad Anzo, piccolo borgo, da fare a piedi, ma che regala scorci molto belli ed una appagante vista sulla costa sottostante.
Buoni giri!