26 Agosto 2007 – In mtb lungo Val Desedan, Pian De Le Stele, Pian Di Cajada e Casera Palughet.
Questa volta il giro in bici nasce dalla poca voglia di far fatica, abinata pero’ al desiderio di vedere e pedalare qualcosa di nuovo.
Prendo una cartina, vado con gli occhi su una zona che ho frequentato poco, e certamente non di recente.
La studio per bene, cercando qualche strada asfaltata o sterrata che mi aiuti a spingere la mtb fino a raggiungere una qualche zona ancora a me ignota.
Decido che per oggi il punto di partenza potrebbe essere Fortogna, un paesino posizionato lungo il Piave, tra Belluno e Longarone.
Sono svariati i motivi che mi rendono simpatica Fortogna: primo fra tutti il nome, letto centinaia di volte su di un cartello stradale, e mai associato a qualcosa di piu’ di questo.
E’ il momento di dare a Fortogna un volto piu’ degno, di affiancare a quel nome qualche scorcio, la facciata di una chiesetta o chissa’ che altro.
Mi porto in zona e oltrepasso la ferrovia, che sembra quasi arginare il paesino sul lato che da verso il Piave.
Mi tengo piu’ a sud possibile, parcheggiando lungo una piccola strada chiusa, a ridosso di una parete di roccia. Sono praticamente sotto a La Pissa, una minuscola cascata d’acqua, che dalla sommita’ della parte rocciosa si getta silenziosa sul piccolo prato vicino alla strada. La maggior parte delle volte e’ solo una fascia verticale di rocce umide, ma ricordo bene le volte che, passando sulla statale, l’ho vista nel pieno del suo splendore.
Si respira l’atmosfera tranquilla tipica dei paesini un po dimenticati ma assolutamente vivi. Scruto la carta e scopro che c’e’ una lunga strada asfaltata che non ho mai percorso. Sale prima rapida su tornanti e poi lenta e allungata lungo il fianco di Val Desedan, fin su, verso Pian De Le Stele, Pian Di Cajada e volendo ancor piu’ avanti verso Casera Palughet.
Bene e’ quello che cercavo. Assemblo la mtb e mi preparo. Il caldo inizia a farsi sentire, meglio non dimenticare l’acqua. Si parte!
Le prime pedalate son tutte per Fortogna, per imparare a conoscerla. E’ un piccolo insieme vivace di case recenti ben allineate lungo la ferrovia ma ospita anche una piccola chiesa ed alcune viuzze d’altri tempi, strette, piantate nel mezzo di una minuscola area di prati che stretta tra i binari e la ripida parete di roccia, assume l’aspetto quasi magico di un piccolo presepe, di un giardino Zen a dimensione naturale.
Ma a Fortogna si trova anche il nuovo Cimitero Monumentale delle Vittime del Vajont, nonche’ una delle centrali ENEL piu’ piccole che abbia mai visto!
Mi lascio la piccola centrale ENEL sulla sinistra, e scendo sul letto del torrente Desedan che qui si attraversa su di un guado asciutto… Perlomeno durante la stagione estiva!
Sulla sponda opposta si puo’ proseguire verso Fae’ oppure, deviando quasi subito sulla sinistra, si puo’ salire verso Pian Di Cajada.
E’ questa la mia strada!
Sale quasi subito abbastanza ripida e stretta, asfaltata ed assolata. Circa 5 tornanti mi portano su di 200 o 300 metri.
La vista spazia ora sul piave, alla mia sinistra, dove riconosco il ponte per Provagna e lo Spiz Gallina.
Un lungo tratto diritto risale ora la Valle del Desedan, tenendosi lungo il fianco.
Lentamente il Piave e la sua vallata mi restano alle spalle.
Da un ultimo sguardo verso il basso, noto che il Ponte Desedan, sulla statale, pare bloccato. Mi fermo e cerco di capire che succede. Arriva anche un elicottero e questo mi porta a temere per un incidente. In effetti scopriro’ dopo qualche giorno che si e’ trattato proprio di un incidente mortale ai danni di un ciclista 49enne.
Al momento non riesco a capire gran che, ma l’elicottero e le ambulanze non suggeriscono niente di buono.
Proseguo lentamente, sotto al sole caldo d’agosto.
Sono circa le 11:30, spero che presto ci sia un po’ d’ombra, ho quasi terminato l’acqua ed ho ancora un sacco di strada da fare!
Finalmente la strada presenta qualche curva, che seguendo il profilo piu’ o meno spiegazzato della Val Desedan inizia ad offrire qualche breve tratto in ombra.
Dietro una curva mi ritrovo addirittura sotto un tetto di roccia che scopro presto essere una palestra di roccia praticamente a strapiombo sulla strada!
Ne approfitto per una pausa all’ombra di un bosco di faggi li vicino.
Dopo la palestra di roccia, raggungo una breve galleria leggermente curva, di quelle che per qualche attimo ti lasciano al buio, con tutti i sensori accesi per non finire contro qualcosa o qualcuno!
Terminata la galleria il paesaggio sembra cambiare: sono in Val dei Corvi, stretta ed a picco su un piccolo torrente asciutto.
Passata la Val dei Corvi si sale ancora, su tornanti. Avvisto un camoscio e per un po’ mi fermo a seguirne la fuga con lo sguardo.
Riparto, l’ombra mi ristora ma ho sete. Devo arrivare in Pian Di Cajada e cercare dell’acqua!
Dopo gli ultimi tornanti, sofferti piu’ per il caldo e la sete che per la pendenza, finalmente la strada diviene sterrata ed il bosco si fa piu’ fitto e fresco.
Un cartello di benvenuto mi accoglie nella Conca di Cajada.
Dietro al bosco si svela improvvisa una vasta radura verde punteggiata di qualche casetta.
Niente acqua, prendo 2 foto e procedo.
Un’altra radura verde, poi la sterrata si rituffa nel bosco, in salita, fino ad un bivio con varie indicazioni CAI. Poco dopo, una splendida fontana mi restituisce il sorriso!
Riempio la pancia e la borraccia. Ora non mi ferma piu’ nessuno!
Sempre su sterata, su salite e discese, alla fine giungo a Casera Palughet, che scopro essere un posto dove si puo’ anche mangiare! Io purtroppo ho un paio di panini in saccoccia, e li devo smaltire, ma un dolce ed un caffe’ non posso astenermi dal gustarli.
Ne approfitto anche per far un paio di chiacchiere con la ragazza che gestisce la Casera.
Prima di ripartire, la ragazza mi conferma che con la mtb e’ abbastanza agevole aggirare la splendida conca di fronte a Casera Palughet.
Riparto e, per bosco, aggiro la grande depressione fino ad arrivare al bordo della frana di Le Roe, sul lato opposto della conca, rispetto a Casera Palughet. La frana e’ molto ben visibile sia in cartina che direttamente salendo lungo la Val Desedan.
Lasio lazona di frana e riguadagno la strada che viene da Pian de Cajada. E’ il momento di ritornare sui miei passi.
La discesa, lungo lo stesso tracciato del mattino, e’ ovviamente piu’ leggera della salita, sia perche’ si pedala di meno, sia perche’ anche oggi pedalato su strade dove non ero ancora mai passato.
Ripassando per Fortogna tiro le somme della giornata. Le quattro chiacchiere in Casera Palughet mi hanno messo proprio di buon umore. Gente semplice e simpatica.
Mi riprometto di tornare presto su a Casera Palughet, nuovamente in mtb o anche in auto, lasciando gli ultimi chilometri per una bella passeggiata.
Ovviamente alla prossima visita mi fermo per pranzo!
Alcune note per i piu’ tecnici:
ho percorso 28 km in totale, partendo da La Pissa a Fortogna
nei 28 km e’ compreso anche giro della radura di Palughet
Dei tempi ho solo una vaga idea… mi son fermato tante di quelle volte che non posso far testo!
A spanne, saranno un paio d’ore di salita fino a Casera Paluget e piu’ o meno 45 minuti di discesa, includendo anche il giro della conca di Palughet.
Complimenti, bella la descrizione. Solo da l’anno scorso ho scoperto la conca di cajada che ritengo un posto straordinario sotto anche il punto di vista micologico. Sono arrivato solo sulla piana dove vedi le casette e mi piacerebbe andare fino a malga palughet e credo che quest’anno la frequentero’. Solo chi ama la montagna puo’ fare certe semplici descrizioni di viaggi o percorsi o scampagnate.
La prossima volta che ci vai completa il giro fino a casera Becola m.1428 (da malga Palughet)ci si arriva in Mtb è un posto panoramico sulla val Gallina e relativa diga e lago.Da lì ci sarebbe un sentiero per ritornare a Fortogna ma l’ultima volta da me percorso non era in buone condizioni. Non lo consiglio in Mtb. Ciao aggiornami Giuseppe.