18 Agosto 2008 – In bicicletta tra i casoni di Caorle e la Livenza.
Si prospetta una giornatina di sole, sdraiati sulla spiaggia, giù in quel di Caorle (VE).
Ritardo la partenza quanto più possibile, ma poi mi devo arrendere … Non amo particolarmente starmene stravaccato al caldo sulla sabbia, ma pare che ogni tanto tocchi far anche questo.
Idea! Assieme a costume ed asciugamano… Carico in auto anche la mia bici! La mia mtb!
Affare fatto!
Con una prospettiva migliore rispetto al solito, guido fino a destinazione ed inizio la ricerca di un parcheggio… Impresa tutt’altro che semplice!
Alla fine trovo addirittura un posticino all’ombra! Qualcuno lasu’ mi vuole bene … O forse qui non si puo’ parcheggiare e stasera’ trovero’ una bella multa … Speriamo nella prima ipotesi!
Assemblo la mtb, prendo lo zaino con asciugamano, acqua e tutto il resto e c’incamminiamo verso il mare.
Diamo un’occhiatina alla spiaggia, scegliamo un posto non troppo affollato e poi, depositato il telo spugna… Mi do’ alla macchia, in sella alla mia bici!
Caorle e’ pedalabile in tutta la sua lunghezza, da est, dove sorgono i tipici Casoni, fino ad ovest, dove sfocia il Livenza.
A metà circa si trova il centro storico e tutto il corredo di passeggiate, pescherecci, aiuole fiorite e turisti festanti che tanto caratterizzano questo piccolo borgo.
La percorro tutta da est ad ovest, affamato di scorci e situazioni “umane” alle quali sono poco avvezzo, visto che normalmente pedalo per boschi o strade sterrate perse tra le campagne.
Sfioro appena il centro, gettandomi sul lungomare, visitando la chiesetta del faro, e poi giu’ fino alla fine della strada, fino ad incontrare il Livenza che si getta in mare aperto.
Un gran via vai di barche a vela ed a motore mi distrae e mi culla, mentre il sole picchia ed io quasi non me ne accorgo.
Un traghetto si avvicina, dalla sponda opposta del Livenza, di questi ultimi metri di Livenza che dividono il lungomare di Caorle dal lungomare di Porto Santa Margherita.
Andata e ritorno 1,50 euro per i pedoni, recita un cartello piuttosto artigianale.
Alcune biciclette si accodano presso la discesa che porta all’attracco del traghetto.
Mi accodo anch’io, assieme anche ad un’auto.
Il viaggio dura pochi minuti, forse 3 minuti in tutto, ma ha il fascino delle cose che normalmente non si fanno, ha il sapore della ciliegina sulla torta e offre una visione del Livenza “dal di dentro”.
In breve sono a Porto Santa Margherita, molto meno storico e molto piu’ a misura di turista, anzi di turista proprietario.
Una sorta di villaggione quasi standardizzato nella struttura delle strade, dei bagni al mare, dei locali e delle residenza di vario tipo.
Ammetto che pedalare qui a Porto Santa Margherita ha un fascino decisamente inferiore rispetto alle strade e stradine che si trovano di là del Livenza, a Caorle.
Ma un giro va fatto comunque, e poi, alla fine anche una tappa per visitare la foce del Livenza e’ a mio parere d’obbligo.
Due lunghe sponde in masso e cemento si protendono verso il mare, quasi ad accompagnare per mano gli ultimi metri di corsa del Livenza.
Lungo queste due sponde-pontile, una gran numero di turisti passeggia, prende il sole, chiacchiera e si rilassa.
A far loro compagnia ci sono anche un certo numero di pescatori, specie verso la parte finale, dove i pontili si protendono tra mare e Livenza.
E’ piacevole star ad osservare come ognuno si goda la sua porzione di giornata, e resto quasi 20 minuti ad osservare un pescatore un po piu’ anziano ed esperto degli altri, che si destreggia con la bilancia invece che con la classica canna.
Erano anni che non vedevo pescare con la bilancia, mi ricorda molto mio nonno, era la sua passione.
Con difficolta’ mi stacco dalla foce e rientro verso l’attracco del traghetto. Mi attende la traversata di ritorno, verso Caorle.
Tornato sulla sponda iniziale cerco e trovo un percorso alternativo: una pista ciclabile che sfrutta per alcune centinaia di metri un argine e che sembra potermi ricondurre verso il centro di Caorle senza toccare asfalto.
Purtroppo la pista ciclabile c’e’ ma e’ chiusa per non si sa’ bene quali lavori… Sorpasso un paio di reti da cantiere che mi sbarrano il cammino ma poi devo cedere alla vista di una terza rete seguita di poco da una quarta. Non mi piace fermarmi per ostacoli del genere, ma alla lunga mi viene a noia scendere e risalire in bicicletta ogni 100 metri!
Torno sui miei passi e mi auguro di poter rivedere presto questa pista ciclabile aperta e percorribile!
Dedico una buona mezzora al centro storico, quasi deserto a quest’ora del pomeriggio… I turisti sono sparsi ai 4 venti, persi tra spiagge di ponente e di levante.
Mi gusto un buon caffe’ e finisco di godermi questo splendido borgo del quale mi sono quasi appropriato… Pare quasi che in giro in questo momento ci siamo solo io e la mia mtb, persi tra i vispi colori pastello delle case di Caorle.
Rientro.
E’ ora di farsi vedere un po’ in spiaggia, di far un po’ di presenza, di far 4 tiri con il frisbee e chiudere un buon pomeriggio con magari una mezza pennica, rapiti dalla brezza della sera che avanza.
Convinto che ce n’e’ sicuramente ancora un bel po’ da vedere qui intorno, per oggi mi ritengo soddisfatto e dopo la spiaggia mi lascio andare al flusso dei turisti che lentamente invandono il centro storico di Caorle.
Lascio ulteriori esplorazioni per la prossima occasione, magari per spingermi oltre Porto Santa Margherita o piu’ verso l’interno, a caccia di strade e stradine da pedalare sotto al sole.
E’ l’ora del tramonto!
Ci affrettiamo a prendere posto in uno dei ristorantini del centro, per un po’ di buon pesce fresco, che qui non manca mai!