14 Aprile 2007 – Tra Confin, Mire Alte e Tarzo, in mtb.
Sabato di esplorazione.
Oggi si parte per non si sa bene dove.
Decidiamo che dalla zona di Colle Umberto, area dove ha inizio il giro odierno, le nostre mtb ci porteranno prima verso Vittorio Veneto e poi verso Corbanese, le Mire, Refrontolo, e via di seguito, finche’ abbiqmogambe per pedalare.
Ovviamente questo e’ quel che pianifichiamo partendo, ma poi, si sa’, le stradine portano in posti inpensati ed i tracciati non ancora battiti ci chiamano come le sirene chiamavano Ulisse.
Ma partiamo dall’inizio, che e’ sempre una buona cosa.
Gia’ da subito prendiamo un po di stradine secondarie che ci portano al Cristo del Meschio, in localita’ San Martino di Col Umberto (o giu’ di li’).
Poi ci si muove verso Cappella Maggiore e da qui verso Vittorio, per stradine sterrate.
Piu’ precisamente dal campo sportivo di Cappella abbandoniamo la strada asfaltata principale per una serie di stradine che ci conducono al campo sportivo di San Giacomo di Veglia.
Traffico nullo. Questo ovviamente un must per un buon giro esplorativo.
Da San Giacomo di Veglia per strada ciclabile ci si spinge a Vittorio e qui per un po sopportiamo il traffico urbano, fino a Cozzuolo, vicino al casello di Vittorio Sud.
Da Cozzuolo pedaliamo in salita verso Confin, passando l’Illocando (storico pub del vittoriese) e successivamente Moro Barel (noto agriturismo della zona).
Da Confin giu’ a Corbanese e da qui si attraversa la strada Conegliano-Tarzo per prendere la via delle Mire.
Abbandoniamo prestissimo le Mire, prandendo sulla destra la via Mire Alte.
Inizia l’eslorazione vera e propria.
Rinunciamo momentaneamente a Refrontolo, Rolle e gli altri paesini alla fine delle Mire per tentare invece di raggiungere Arfanta da sud… Sempre una grande meta!
Iniziamo tralasciando una prima deviazione sulla destra ed esplorato tutti i tragitti possibili che il caso ci porta sotto le ruote.
Saliamo per diversi minuti un paio di strade inizialmente in asfalto, poi sterrate ed infine chiuse.
Niente uscite per mtb. Entrambi i tragitti si bloccano. Il secondo dei due si spinge prima lungo un torrente, verso uno splendido fondovalle (avvistato qui un bel rapace), poi sale su buon asfalto ed infine diviene una sterrata che procede “in costa” (piu o meno senza salire ne scendere). Purtroppo ancora una volta termina presso una casera, ottimo porto per una grigliata ma niente sentieri ulteriori per proseguire.
Probabilmente a piedi c’era modo di raggiungere la zona della La Modaresca o Arfanta, ma noi abbiamo un paio di mtb ed una certa stanchezza accumulata.
Forse e’ meglio scendere. Per oggi le gambe hanno fatto la loro parte spingendo sui pedali per portarci fn qua su.
Per due volte abbiamo salito e disceso le vie che ci siamo trovati davanti. Nessno sbocco verso Arfanta.
Piu’ giu’ verso Corbanese ci resta la prima via che piu’ di un’ora prima, salendo, abbiamo incontrato e lasciato inesplorata.
Ovviamente ce la teniamo per la prossima volta, per oggi abbiamo dato! E adesso e’ tempo di rientrare.
Risaliamo all’Illocando per via Montello, che ci evita il giro per Confin tenendosi piu’ bassa (da qualche anno asfaltata).
Poi di nuovo giu’ a Cozzuolo e Vittorio Veneto.
Da qui verso Anzano e Cappella Maggiore, passando per campi ove possibile.
Finalmente a cappella Maggiore arriva il momento della sosta. Qui ormai da qualche tempo abbiamo eletto il ristorante Al Castelletto come fornitore ufficiale di super panini alla porchetta.
Lo associamo ad una gran birrozza e ci rilassiamo. Oramai siamo alla fine, mancano pochi chilometri e possiamo permetterci di farli a pancia piena.
Ci siamo anche oggi e’ andata.
Le Mire Alte hanno un paio di segreti in meno ma anche un buon tracciato duro e faticoso, pronto per essere percorso e scoperto … o riscoperto!
Per la cronaca, i su e giu’ di oggi ci hanno tenuto in bici per circa 45 km e per, piu o meno, 4 ore.