Domenica 27 Luglio 2008 – Camminata al Rifugio lago d’Ajal, dal lago di Pianoze.
Oggi ci svegliamo direttamente a Passo Giau, dopo una notte all’Albergo Alpino Passo Giau.
Colazione abbondante e prima meditazione sul da farsi.
Doppio caffè per tornare in qua, come suol dirsi da noi.
Medito un po sulla carta topografica e verifico che fuori il tempo non promette molto, anzi, pare proprio stia virando al grigio cupo.
Che fare? Scendere verso Selva di Cadore e tentare di avvicinarsi alla Marmolada? L’orizzonte non promette niente di buono!
Scendendo verso Cortina invece cos’altro potremmo inventarci per fare due passi ma senza impegnare ore intere a camminare, vista la precarietà del tempo atmosferico.
Intanto carichiamo l’auto e partiamo!
Per strada, dopo Pocol, mi torna in mente una vecchia camminata, breve, fatta molti anni fa: il lago d’Ajal!
Giusto 2 giorni fà ero passato in bici nella zona campeggi che sta a sud di Cortina, e li avevo notato un paio di cartelli che indicavano la possibilità di raggiungere altrettanti laghetti. Uno dei due era proprio il lago d’Ajal.
Scendiamo dal Giau, passiamo anche oltre Pocol, puntando su Cortina. Proprio nelle vicinanze di Pocol c’è un sentiero che porta al lago d’Ajal, ricordo che anni fa ‘ ero salito per quell’itinerario.
Stavolta voglio scendere a sud e da lì raggiungere il laghetto d’Ajal.
Passo Cortina e raggiungo la zona dei campeggi, dove rintraccio subito i cartelli per Lago di Pianoze (o d’Oltres) e Lago d’Ajal.
Seguo in auto i segnali e ben presto raggiungo il Lago di Pianoze. Parcheggio a 50 metri dal laghetto e gli dedico una breve visita.
Acqua trasparente ed un gran numero di trote pronte a fiondarsi sulla prima esca che entra in acqua. Una piccola baita molto curata si trova naturalmente sulla riva del laghetto, tra fiori e quant’altro possa rendere idilliaco un posticino del genere.
Personalmente amo poco questi posti un po troppo “preparati”, ma devo ammettere che l’atmosfera è buona e ci si rilassa facilmente.
Senza farci troppo tentare, riprendiamo l’auto e puntiamo verso il Lago d’Ajal. Errore! Lasciate pure al Pianoze la vettura!
La strada si complica subito e si suda quasi più a salire in auto che a piedi. Avete di fronte un paio di chilometri in media salita su sterrata. Calcolate una mezzora al massimo.
Cammino con calma, c’è un po di fastidiosa umidità e cerco di procedere senza forzare troppo il respiro.
Intanto scavo nella memoria in cercando qualche ricordo sul lago d’Ajal, ricordi risalenti a 10 o forse 15 anni fà.
Semplice, turistico ma solo quel poco che basta per farlo sopravvivere. Così più o meno credo di ricordarlo.
Accaldati ed un po a fiato corto, nonostante avessimo tentato un approccio soft, finalmente ci affacciamo sulla conca dov’è posizionato il lago d’Ajal.
Meraviglioso! Curato ma non in modo esagerato. Accogliente, semplice, famigliare, vero.
Qualcuno si diverte a pescare, qualcuno si lascia un po’ rosolare al sole, su qualche vecchia sdraio.
Regna la pace e la tranquillità.
Un po di sole lo prendiamo pure noi, poi ci spostiamo su una delle panche in riva al lago, presso il bel Rifugio Lago d’Ajal, e ci facciamo due pastasciutte con ragù di trota (ottimo!!!), un birrozzo ed un caffettino.
Nel pomeriggio impera il bel tempo! Il sole la fa da padrone, tanto che ci appisoliamo sulle sdraio, coccolati dal caldo tepore dei raggi solari!
Rilassati, soddisfati ed un po’ cotti dal sole, ci ridestiamo quando una nutrita compagnia di escursionisti irrompe a gran vociare!
Amen! Festa finita! Chiudiamo le sdraio e diamo un ultimo saluto alla splendida baita in riva al lago (il Rifugio Lago d’Ajal).
Incredibile, dopo tutti questi anni il lago d’Ajal è rimasto tal e qual!
Alla prossima!
NOTA: il Rifugio Lago d’Ajal offre anche 4 posti letto, oltre all’ottima cucina di cui vi ho già parlato!