Sabato 16 Dicembre 2017 – Breve passeggiata ad anello a nord di Andreis.
Si avvicina la fine anche per questo 2017 che mi ha visto spesso ad Andreis, anche se a conti fatti mi accorgo che tra quelle montagne ho camminato poco e biciclettato ancor meno …
Ma non tutto è perduto, schiodo il culo dal divano e salto in macchina.
Sta settimana ha fatto neve, ho i calzini grossi e scarponi impermeabili, vediamo che c’e’ da fare ad Andreis!
Mentre mi avvicino vedo la neve neve segnare una linea netta sulla dorsale che alza sopra Aviano, Giais etc… Ad occhio e croce arrivo ad Andreis e mi trovo una spolverata di bianco caduta già da qualche giorno.
E così è infatti. Dopo la galleria un velo di bianco illumina il pesaggio. Quei due centimetri che ti aiutano a dar luce all’insieme senza nemeno creare problemi all’auto.
Parcheggio vicino al fiume, poco prima dell’area di sosta attrezzata e salgo al paese per un sentiero ben preparato, con tanto di corrimano in legno.
Il paesino mostra un lieve fermento per strada, un mix di pochi turisti e pochi abitanti, gli uni alle prese col freddo ma curiosi di scorgere qualche angolino di borgo dal sapore natalizio, gli altri invece intenti in preparativi silenziosi per rendere il borgo un gioiellino di addobbi e presepi.
Io passo e osservo, ma punto diretto verso l’Area Avifaunistica, dove so iniziare più di un percorso.
Area Avifaunistica in restauro, ospiti dirottati altrove (aquila, nibbio, poiana, gufo reale, … ), ma poco male, i sentieri ci sono ed io ho bisogno di sgranchirmi.
Prendo la starda che si lascia l’Area Avifaunistica sulla destra (l’unica “strada” che c’é) ed in pochi minuti sono in bosco, isolato, ovattato, tra un velo di bianco ed una leggera pioggia che goccia continua dai rami degli alberi.
La strada diviene stradina e termina presso un piccolo ruscello, da li prendo a sinistra, verso una casera ben tenuta, ad un centinaio di metri dal ruscello.
Inizio a notare diverse aree dove il terreno sembra in movimento, non che lo si veda muovere, ma ha la tipica consistenza e conformazione di un’area soggetta a mutazioni continue .. colate di ghiaino misto a terriccio sono presenti un po dovunque. Mi tornano alla mente un paio di passaggi letti un anno fa su di una segnaletica turistica … “faglia” … ricordo che se ne parlava ma non credo sia qui dove sono oggi, direi che stava più ad est, verso il monte Ciavàc.
Comunque il paesaggio è particolare, variabile, mutevole, instabile, trasmette una sensazione di incertezza ed insicurezza che lasciano un po il segno.
Senza saper di preciso dove sto andando e senza anima viva intorno, mi ci addentro come in punta di piedi, orecchie dritte e pronto a rilevare ghiaino che sdrucciola o altri rumori leggeri di quel tipo.
Tutto invece fila liscio, in questo mondo in bilico niente alla fine si muove. Ma la sensazione di precarietà mi lascia solo dopo un po che sono uscito dalla zona.
Termino il mio anello in meno di un’oretta, andando con calma e dedicando svariati minuti all’osservazione del posto e delle sensazioni che ti semina dentro.
Raggiungo di nuovo Andreis e prima di sedermi a tavola nell’unico ristorante che trovo lì in piazza, mi concedo una veloce visita al borgo per ammirarne qualche presepe.
Ottimo, missione compiuta, tempo di riempire lo stomaco … iniziamo pure con un vino caldo!
Non so se mi piace più leggerti o bere birra in tua compagnia 😉