27 Aprile 2012 – La Via dell’Amore, alle Cinque Terre, da Riomaggiore a Manarola.
Viaggio alla riscoperta delle Cinque Terre.
Dopo anni che l’idea mi frulla in testa, finalmente mi sono deciso a rivedere le Cinque Terre.
Ero già stato a visitare e camminare questa spettacolare zona della Liguria, ma è un ricordo piuttosto lontano nel tempo.
Si parla di gita scolastica, un classico all’epoca, una delle gite scolastiche più gettonate.
E’ il momento ora di stabilire se la mia memoria corrisponde ancora alla realtà dei fatti o se ci sono più difformità dovute al mal ricordo o all’evoluzione delle cose stesse.
Purtroppo l’area è stata colpita di recente da un tremendo alluvione, con frane e fiumi di fango, quindi non sarà sempre una vacanza “facile”.
La scelgo anche per dare un piccolo segno, se la gente deve rialzare la testa dalla batosta presa, è giusto che anche il turismo, spina dorsale dell’economia locale, ricominci a fare il suo flusso.
Io la vedo così. Spendo volentieri il mio tempo ed un po di denaro dove credo possa avere un ulteriore valore aggiunto.
Alloggio nella segnata Pignone, nell’entroterra, e mi muovo poi con il treno, partendo quotidianamente da Levanto.
Oggi decidiamo di partire da Riomaggiore.
Appena arrivati alla stazione notiamo che il paese ha una sua certa verticalità.
Non ci vorranno 2 minuti a esplorarlo, e non sarà nemmeno una passeggiatina rilassante.
Riomaggiore è relativamente esteso, e non solo in orizzontale, pure in verticale.
Iniziamo a salire un po a caso, senza un percorso preciso, seguendo campanili e altre fonti d’ispirazione.
Alla fine dedichiamo quasi un’ora a Riomaggiore, anche se probabilmente ne merita anche di più.
Aperitivo in centro e poi scendiamo al porticciolo, che merita un’altra serie di foto, naturalmente.
Dal porticciolo, l’inizio della Via dell’Amore non è lontano.
La Via dell’amore, di per se non è nulla di speciale, non richiede particolare abbigliamento, capacità tecnica o attenzione nel camminare.
E’ una sorta di marciapiede ben protetto che lega Riomaggiore a Manarola, derivato direttamente da un vecchio percorso pedonale utilizzato in passato dai ferrovieri per spostarsi da un paese all’altro.
Da quel percorso scavato nella roccia (tra 1926 e 1928) se ne è ricavata oggi una passeggiata ben protetta e fruibile a tutti.
Facile, rilassante e spettacolare.
Capiamoci, non è un sentiero, è più una lunga balconata sul mare, ma offre una vista spettacolare sia sulla scogliera che sul mare dove si affaccia quasi sempre a picco.
Fiori, piante grasse, segni del passaggio di numerose coppie, tutto qui si lascia guardare, fotografare e tiene buona compagnia mentre si passeggia in piano, su di una cengia suggestiva ed unica.
Non dura molto, in venti o trenta minuti si raggiunge Manarola, con tanto mare negli occhi e ancora tanta voglia di camminare.
Non manchiamo ovviamente di vedere anche Manarola.
Dopo un po di indecisione puntiamo verso la parte alta del paese, dove raggiungiamo una chiesa, un dopolavoro, un bar.
Restiamo a riposare all’ombra, seduti su di un vecchio muretto, sorseggiando una Becks fresca.
La giornata è ancora lunga, in tasca abbiamo il biglietto del treno, siamo alle Cinque Terre e non abbiamo nessun altro impegno.
Ci godiamo questo attimo di pace, lontano dagli altri turisti e con calma poi decideremo il da farsi.