Passeggiata invernale in Vallalta

18 Gennaio 2025 – Passeggiata invernale in via Vallalta, presso la località La Bella-Ligonto di Follina. Rientro per località Col.

Oggi, con il tempo limitato ad un paio d’ore soltanto, scelgo di tornare a vedere via Vallalta a La Bella. Credo di esserci passato 25 estati fa, in bicicletta, in estate, ma non ne sono nemmeno sicuro.

Il sole splende, la temperatura non è male, ma all’ombra si sta bene con i guanti addosso o le mani in tasca.

Lascio l’auto a La Bella e m’incammino a piedi per Via Dei Colli e Via Vecchia di Farrò. Basta poco, in 2 minuti sono già all’imbocco di Via Vallalta.

Via Vallalta risale il Ruio di Farrò, costeggiandolo costantemente. Non mancano un paio di ponti, per gli appassionati. 🙂

Ecco l'inizio di Via Vallalta, lungo la Strada Vecchia per Farrò.
Ecco l’inizio di Via Vallalta, lungo la Strada Vecchia per Farrò.

La prima parte, esposta al sole, mi consente di fare fare qualche foto in modo abbastanza agevole. Quasi subito però mi trovo in zone d’ombra alternate a zone soleggiate. Siamo a metà del mattino ed il sole è ancora basso e spesso nascosto dalle pareti della valle.

Non sarà una passeggiata lunga, ma capisco subito che sarà piuttosto freddina. Il mio passo lento ben si sposa con l’idea di portar a casa qualche foto, ma è il clima che sembra remare contro.

Dopo le prime zone fredde, mi ritrovo ad andar a caccia di qualche raggio di sole.
Dopo le prime zone fredde, mi ritrovo ad andar a caccia di qualche raggio di sole.

Lasciato un primo bivio che mi porterà poi verso Col, al rientro, mi spingo con passo fermo verso est, verso la direzione in cui si sviluppa per la maggiore la Vallalta.

Paesaggio baciato dal sole. Per un attimo mi illudo che vada tutta così oggi...
Paesaggio baciato dal sole. Per un attimo mi illudo che vada tutta così oggi…

Il freddo s’intensifica e una colonna sonora di motoseghe inizia a farsi sentire gradualmente. Le parti dove l’ombra regna perenne sembrano venire da un altro paese. Nel giro di poche decine di metri si entra in un’atmosfera priva di colore, fredda e aliena.

Brina sulla strada
Brina sulla strada
La brina che glassa le piante.
La brina che glassa le piante.
Qui la brina si fa seria. Questo è un palo di legno che sta di fianco alla strada lungo il torrente.
Qui la brina si fa seria. Questo è un palo di legno che sta di fianco alla strada lungo il torrente.

Incrocio una squadra di lavoratori intenti alla pulizia e raccolta della legna. Non li invidio. Sicuramente sono ben vestiti e in continuo movimento, ma tutto intorno il paesaggio urla “freddo!”.

Una casera in attesa di esser raggiunta da un raggio di sole.
Una casera in attesa di esser raggiunta da un raggio di sole.

Passo oltre, percorro l’intera strada, fino a quando sembra terminare con uno slargo finale, dove è stata accatastata diversa legna e dove tutto intorno sale un bosco pulito e tenuto in modo impeccabile. Qui il sole inizia a fare capolino e l’aria sembra meno fredda. Purtroppo per me non vedo altri sentieri e quindi devo tornare da dove son venuto.

Fine della strada ed inizio del bosco, curatissimo.
Fine della strada ed inizio del bosco, curatissimo.

Torno sui miei passi, mi immergo di nuovo nella ghiacciaia, ma mi concedo qualche deviazione ad esplorare un paio di tracce laterali, che immancabilmente si inerpicano e terminano con qualche catasta di legna.

Non si direbbe che a qualche centinaio di metri il sole stia facendo il suo lavoro.
Non si direbbe che a qualche centinaio di metri il sole stia facendo il suo lavoro.

Al bivio dove l’aria torna a farsi un po’ più calda prendo per Col, seguendo un segnavia che parla di Nordic Walking. Si passa un piccolo torrente e si sale veloci su bosco fino alle case di Col.

Da Col, prima di scendere, faccio un giro in direzione opposta, verso la cresta della lunga collina dove corre il segnavia 1030. Mi fermo ad ammirare i grossi sassi bianchi che verso la parte alta escono dalla terra scura. Qui si potrebbe scendere sul versante che dà verso Follina, già fatto qualche anno fa. Ma oggi il tempo è tiranno e così ritorno a Col e scendo poi per la strada asfaltata che dà accesso al borgo.

Sopra Col, il segnavia 1030.
Sopra Col, il segnavia 1030.

L’ultima parte si svolge lungo la ciclabile che corre parallela alla Provinciale, e che mi riporta a La Bella, dove ho lasciato l’auto.

Qui trovi la traccia su Footpath: https://footpathapp.com/routes/e2d55354-1cf0-4b54-aeac-96c94c3638b7
Qui trovi la traccia su Footpath: https://footpathapp.com/routes/e2d55354-1cf0-4b54-aeac-96c94c3638b7

Giro breve ma intenso, “freddo intenso” direi.
Per oggi basta, vado a fare un bagno caldo!

Buoni giri!

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