Salita a La Pèra (Croda del Pravadof) e rientro per il Toresel

16 Febbraio 2025 – Salita a La Pèra (Croda del Pravadof, 1147m) da Piazza Tovena, lungo il 1031, e rientro lungo il Toresel e lo Zilli. Anello di circa 5 ore e 850 metri di dislivello.

Oggi voglio riprendere un sentiero che ho fatto solo in discesa, con la bicicletta in spalla, un sacco di anni fa: il segnavia 1031 che da Tovena porta su, sopra Passo San Boldo. Ma niente bici oggi, solo bacchette e scarponi.

Lasciamo l’auto a Tovena, in piazza, e da qui c’incamminiamo a piedi lungo la strada asfaltata che porta alle gallerie del San Boldo. Qualche centinaio di metri prima che inizino i tornanti, sul lato destro della strada c’è una vecchia fontana con vasca.

Dalla fontana inizia il sentiero 1031, che inizialmente si muove sul letto del torrente Grave per qualche centinaio di metri, fino a deviare poi decisamente verso destra dove si lascia il torrente e si sale in bosco.

Partenza dalla Piazza di Tovena. Abbiamo parcheggiato vicino alla chiesa e abbiamo 10 minuti di strada asfaltata da fare.
Partenza dalla Piazza di Tovena. Abbiamo parcheggiato vicino alla chiesa e abbiamo 10 minuti di strada asfaltata da fare.
La fontana, ben visibile al lato destro della strada,  poco oltre Tovena, salendo al Passo San Boldo. Da qui si lascia l'asfalto per iniziare il 1031.
La fontana, ben visibile al lato destro della strada, poco oltre Tovena, salendo al Passo San Boldo. Da qui si lascia l’asfalto per iniziare il 1031.

Il sentiero mostra fin da subito un ottimo fondo roccioso, e da qui sale in modo più o meno costante, spostandosi tra sentiero e sterrata e poi nuovamente sentiero. Appena il panorama si rende visibile sotto di noi, ci rendiamo conto di aver già passato da un pezzo la falesia bassa di Tovena, tra il primo ed il terzo tornante. La falesia è già lontana e così in basso da sembrare fin troppo piccola.

Si sale lungo il sentiero 1031, su buon fondo solido.
Si sale lungo il sentiero 1031, su buon fondo solido.
Casera lungo il segnavia 1031. Sembra un bel posto per passare del tempo.
Casera lungo il segnavia 1031. Sembra un bel posto per passare del tempo.
Si sale ancora lungo il sentiero 1031, qui pare che abbia pavimentato un piastrellista. Gran bel lavoro!
Si sale ancora lungo il sentiero 1031, qui pare che abbia pavimentato un piastrellista. Gran bel lavoro!

Saliamo ancora e ci concediamo una sosta quando sulla nostra sinistra si apre uno spuntone di roccia simile ad un pulpito. Ci saliamo per osservare il panorama verso Tovena, splendido; le pareti di fronte, sul lato opposto della valle, il pulpito su cui stiamo, la strada che serpeggia sotto di noi, la roccia che si mescola con l’erba su pareti verticali, aspre ed invitanti. Non siamo su un banale versante siamo su una valle stretta e bellissima, magari un po’ screditata perché troppo a portata di mano, ma pur sempre intrigante ed invitante.

Ecco il Pulpito lungo il sentiero 1031. Troppo invitante per non andare a vedere un po' di panorama sotto di noi.
Ecco il Pulpito lungo il sentiero 1031. Troppo invitante per non andare a vedere un po’ di panorama sotto di noi.
Ed eccolo il panorama dal Pulpito, lungo il sentiero 1031.
Ed eccolo il panorama dal Pulpito, lungo il sentiero 1031.

Dopo il pulpito raggiungiamo una panchina. Qui termina la parte più aspra ed interessante della salita. Termina anche il caldo tepore che saliva da sud. Entriamo a passi rapidi nella parte più fredda, quella che vede poco il sole. anche il panorama si fa più limitato, sebbene si abbia comunque una buona vista sugli edifici del Passo di San Boldo.

Panchina lungo il segnavia 1031. Qui il sentiero diventa sterrata, il divertimento cala molto ed il freddo inizia a farsi sentire.
Panchina lungo il segnavia 1031. Qui il sentiero diventa sterrata, il divertimento cala molto ed il freddo inizia a farsi sentire.

Il 1031 si unisce alla fine alla Caldela, o Caldella, la sterrata che sale da Tovena, il sentiero da cui ero salito in bicicletta molti anni prima. La temperatura qui scende ulteriormente, la zona è più alta e più in ombra e l’umidità lascia percepire il freddo in modo deciso e fastidioso. Il sole non arriva qui e comunque il cielo è leggermente velato. Rimettiamo i piumini e ci rassegniamo a patire un po’ di freddo.

La Caldela o Caldella, la incrociamo e prendiamo la direzione del monte Cimone (dove non saliremo).
La Caldela o Caldella, la incrociamo e prendiamo la direzione del monte Cimone (dove non saliremo).
All'incrocio con la Caldela notiamo segnaletica nuova che da qui ci seguirà fin su La Pèra.
All’incrocio con la Caldela notiamo segnaletica nuova che da qui ci seguirà fin su La Pèra.

Puntiamo ora verso il monte Cimone, che non saliremo, lasciando la sterrata per un sentiero che entra in bosco e si dirige in salita verso Casere Vanon. Qui fa la sua comparsa anche un po di neve; il sentiero si stringe e diventa una traccia scura sul lieve manto bianco.

Senza salire sul Cimone, seguiamo invece la segnaletica per Casere Vanon.
Senza salire sul Cimone, seguiamo invece la segnaletica per Casere Vanon.
Seguire sempre per Casere Vanon (qui Lama Casere Vanon).
Seguire sempre per Casere Vanon (qui Lama Casere Vanon).
Si sale seguendo anche le tracce sulla neve. Impronte, ometti di pietra, tutto fa brodo, specie nella parte più alta del sentiero.
Si sale seguendo anche le tracce sulla neve. Impronte, ometti di pietra, tutto fa brodo, specie nella parte più alta del sentiero.

Si sale e dove non si vede la traccia si seguono ometti di pietre. Dalle tracce sembra che sia sceso qualcuno in mattinata. Verso la fine vediamo il bosco diradare, le impronte scompaiono, e l’ultimo tratto in salita lo faccio in compagnia di alcune impronte di cane che procedeva in senso contrario al mio. Ma non importa, la parte sommitale è ben visibile e si procede bene anche sull’erba.

La sommità che sembrava una collina si rivela più una lunga cresta erbosa, dietro la quale si svela finalmente La Pèra (la pietra). La nostra cima sta poco sotto di noi, significa che bene o male adesso sarà tutta discesa (Si!!!).

Siamo nel punto più alto del percorso, una bella cresta erbosa.
Siamo nel punto più alto del percorso, una bella cresta erbosa.
I laghi di Revine fanno capolino giù verso sud. Speriamo che adesso la temperatura si alzi un pochino.
I laghi di Revine fanno capolino giù verso sud. Speriamo che adesso la temperatura si alzi un pochino.
Sul versante Nord Salutiamo il monte Cimone con la sua antenna, che tra poco non sarà più visibile.
Sul versante Nord Salutiamo il monte Cimone con la sua antenna, che tra poco non sarà più visibile.

Foto di rito sulla cresta panoramica e poi raggiungiamo rapidi La Pèra per la nostra pausa pranzo. Vicino alla bandiera metallica c’è una panca con tavolo, già occupata da altri escursionisti. Poco male, ci appollaiamo su alcune rocce piatte e mangiamo qualcosa velocemente. Fino a qui 3 ore buone di camminata.

La Pèra vista dalla cresta erbosa, da sopra.
La Pèra vista dalla cresta erbosa, da sopra.
La breve cresta finale per la cima de La Pèra.
La breve cresta finale per la cima de La Pèra.
La Bandiera de La Pera e sullo sfondo la cima erbosa da cui siamo scesi  poco prima. Si vedono già altri escursionisti.
La Bandiera de La Pera e sullo sfondo la cima erbosa da cui siamo scesi poco prima. Si vedono già altri escursionisti.
Ci sistemiamo su una bella roccia piatta e consumiamo un mini-pasto veloce: frutta secca e qualche caramella. Il panorama è bello e da vertigine.
Ci sistemiamo su una bella roccia piatta e consumiamo un mini-pasto veloce: frutta secca e qualche caramella. Il panorama è bello e da vertigine.
Qualche altra foto alla bandiera che ci ruota sopra la testa, giocando con il vento...
Qualche altra foto alla bandiera che ci ruota sopra la testa, giocando con il vento…

La Pèra si scende di lato, c’è un bel bivio ben segnato che indica il Sentiero Toresel per soli escursionisti esperti. Vero, la discesa parte su prato, con un sentiero che pare una scaletta sulle zolle d’erba, con terra scura, umida e scivolosa. Noi fortunatamente abbimo ramponi e bacchette, quindi ce la godiamo abbastanza, resta comunque una bella discesa ripida.

Si inizia a scendere lungo il sentiero Toresel.
Si inizia a scendere lungo il sentiero Toresel.

Appena aggirata La Pèra, il sentiero piega e passiamo sotto alla parete rocciosa, dove inizia una bellissima cresta piuttosto stretta e con bei gradoni di roccia alternati a sentiero. Ma la cosa più bella è girarsi di tanto in tanto per ammirare La Pèra da cui ci stacchiamo sempre più rapidamente: che meraviglia! vista da sotto è proprio bella!

Il Toresel piega e passa ai piedi de La Pèra.
Il Toresel piega e passa ai piedi de La Pèra.
La Pèra da sotto, lungo la cresta che ci porta giù verso Toresel.
La Pèra da sotto, lungo la cresta che ci porta giù verso Toresel.
La Pèra in tutta la sua bellezza, maestosa!
La Pèra in tutta la sua bellezza, maestosa!
Si scende anche su simpatici salti di roccia.
Si scende anche su simpatici salti di roccia.
Anche verso Sud il sentiero Toresel offre bellezza per gli occhi.
Anche verso Sud il sentiero Toresel offre bellezza per gli occhi.
La Pèra vista da Toresel, siamo quasi al borgo.
La Pèra vista da Toresel, siamo quasi al borgo.

La cresata regala bei panorami anche verso Sud, e rapidamente ci conduce al borghetto di Toresel. Quasi un’ora di camminata da La Pèra a borgo Toresel, ma con calma e tante foto.

A Toresel ci perdiamo un po’ ad ammirare le casere rimesse a nuovo e tenute in modo spettacolare. Notiamo anche un ponte di tavole e ferro che pare privato ma non è chiuso e … cediamo alla tentazione. Lo passiamo e raggiungiamo una sorta di terrazzino panoramico dove alcune sedie da giardino ed un tavolino lasciano immaginare serate incredibili. Tanta roba, ritorniamo sui nostri passi ed iniziamo a scendere, salutando Toresel ed il suo splendido sentiero di cresta. Credo che torneremo presto per farlo in salita.

Il borgo di Toresel, da dove parte il sentiero Toresel per La Pèra.
Il borgo di Toresel, da dove parte il sentiero Toresel per La Pèra.
Ponte sospeso presso Toresel (credo sia privato).
Ponte sospeso presso Toresel (credo sia privato).
Al di là del ponte troviamo un terrazzino speciale, che lascia immaginare tramonti e momenti unici per chi ha la fortuna di poterne godere!
Al di là del ponte troviamo un terrazzino speciale, che lascia immaginare tramonti e momenti unici per chi ha la fortuna di poterne godere!

Da Toresel si scende per sentiero evitando una carrareccia che comunque è in terra e potrebbe essere una valida alternativa. Noi per non sbagliare seguiamo la segnaletica che presto inizia a riportare “Soller”.

Segnaletica per Soller lungo il sentiero Zilli.
Segnaletica per Soller lungo il sentiero Zilli.

Sentiero Zilli, questo dovrebbe essere il nome del tracciato che seguiamo in discesa. Per noi fa fede “Soller” da non mollare mai fino alla Caldela che incrociamo quando oramai manca poco a Soller, vediamo già le case sotto di noi. La Caldela o Caldella si distingua qui perché cementata, dove tutte le altre strade incrociate sono invece sterrate.

Sentiero Zilli ti vedo e non ti vedo. Siamo verso la fine della percorrenza, appena incrociamo la Caldela, salutiamo lo Zilli e puntiamo su Tovena.
Sentiero Zilli ti vedo e non ti vedo. Siamo verso la fine della percorrenza, appena incrociamo la Caldela, salutiamo lo Zilli e puntiamo su Tovena.

Percorriamo la Caldela verso Ovest, a destra, in discesa, verso Tovena insomma. Non siamo lontani a chiudere l’anello di oggi, la Caldela ci riporta praticamente in Piazzetta Diaz e dopo pochi metri arriviamo alla chiesa dove abbiamo parcheggiato l’auto. Calcoliamo circa un’altra oretta da borgo Toresel fino a Tovena, per un totale di 5 per l’intero anello. riporto qui in foto l’anello ed il link a Footpath.

Percorso ad anello Tovena, La Pèra, Toresel. Trovi la traccia su Footpath: https://footpathapp.com/routes/62ceeb23-39ad-49db-b99a-2c56b3fcda7a
Percorso ad anello Tovena, La Pèra, Toresel. Trovi la traccia su Footpath: https://footpathapp.com/routes/62ceeb23-39ad-49db-b99a-2c56b3fcda7a

La fuga è veloce direbbe Vasco, per noi consiste nel buttare in bagagliaio quel che non serve e tuffarci al Bakaro, il Pub che affaccia propio sulla piazza. Abbiamo freddo, sete e anche fame.

Bello rivedere La Pèra dalla piazza di Tovena, dal Pub dove ci rimettiamo in sesto. Pensare che è sempre stata là in vista e mi rendo conto solo oggi che è così bella da raggiungere… Toccherà tornarci presto!

Buoni giri!!!

La Pèra vista da Tovena
La Pèra vista da Tovena
Un dettaglio notato lungo il percorso.
Un dettaglio notato lungo il percorso.
Altro dettaglio rubato in un passaggio lungo il percorso.
Altro dettaglio rubato in un passaggio lungo il percorso.

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