10 Gennaio 2007 – Ciaspolata in Val Venegia, per Capanna Cervino, Baita Segantini, Malga Venegiota e Malga Venegia.
Un inizio Gennaio decisamente insolito ci coglie in giro per il parco del Paneveggio.
Qualche giorno di ferie dal sapore quasi primaverile.
Un caldo inaspettato, scarsità di neve, e forse anche un pizzico di poca voglia di sciare, ci spinge a progettare qualcosa di alternativo.
Un amico sta sperimentando qualcosa del genere verso la Valzoldana. Basta una telefonata, si prende un minimo di accordo e si decide un giorno.
Cosi nasce una delle più belle camminate su neve che, probabilmente, effettueremo quest’anno.
Lasciamo una macchina sulla strada che dal Valles scende a Paneveggio, presso il parcheggio dove inizia la sterrata per la Val Venegia.
Con la seconda auto ci spingiamo su a Passo Rolle. Parcheggio, vestizione, colazione e via! Cispole e minisci Kong vengono subito utili.
Dall’Hotel Venezia di passo Rolle ci spingiamo verso Capanna Cervino tenendoci a lato delle piste da sci e divagando leggermente quando possibile.
Il sole scalda e presto ci ritroviamo a camminare in maglietta maniche corte.
Dalla Capanna Cervino, aperta e carica di sciatori, dopo breve pausa, iniziamo a salire lungo la sterrata che conduce a Baita Segantini.
Ci alziamo gradualmente osservando, pian piano, dall’alto, sciatori piste ed impianti.
Il sole, l’aria limpida e la neve omogenea, anche se scarsa, creano un clima perfetto. L’occhio e l’animo ne ricevono subito giovamento!
Baita Segantini è chiusa ma una breve pausa la merita comunque.
Mangiamo qualcosa e scambiamo quattro chiacchiere. Da qui il tracciato inizia a scendere, la parte più faticosa è già alle spalle.
Si riprende tenendo per un paio di tornanti la sterrata imbiancata, poi chi indossa le ciaspole studia un percorso fuori pista e si lancia in discesa su neve un po più fresca.
Anche il fuori pista è facile, presenta gia qualche traccia che aiuta ad orientarsi, ed in fin dei conti lo sforzo non è grande, si affonda nella neve ma non troppo.
In un quarto d’ora, con calma ritroviamo la strada più in basso, verso fondovalle e ci ricongiungiamo all’amico che con i mini sci Kong ha preferito la neve battuta della strada.
Il fondovalle scende ancora ma molto più dolcemente, teniamo ora la strada e le ciaspole diventano quasi superflue, tanto è stata battuta la neve dai precedenti sci alpinisti.
Ciaspole ai piedi, ciaspole agganciate allo zaino, Kong ovviamente ben stretti ai piedi … Ognuno sceglie la configurazione che sente più sua e lentamente avanziamo verso Malga Venegiota.
Ormai ci siamo, la vediamo, siamo ormai in ombra e fermarsi significa raffreddarsi un po troppo. La sosta a Malga Venegiota è pertanto breve, tanto più che la malga è chiusa.
Tre sciatori scendono quasi urlando di gioia, si diverto come noi, forse anche di più … Li osserviamo e notiamo con piacere che non sono nemmeno più dei “giovanotti” … Bene, gente allegra il ciel l’aiuta!
Si procede ora verso Malga Venegia che ci dicono dovrebbe essere aperta anche in inverno, ed infatti così è!
Purtroppo siamo leggermente in ritardo per assaporare qualcosa di caldo (la cucina chiude alle 14:30 e noi arriviamo alle 15:00).
Pazienza, il caminetto è acceso ed un tagliere di affettati e formaggi costituisce comunque un ottimo pasto!
Un po di relax, un’ultima vestizione per percorrere gli ultimi 20 minuti fino al parcheggio e finalmente possiamo dire di aver concluso anche questa escursione.
Niente male! Un ultimo viaggetto fino a Passo Rolle per recuperare la seconda auto, un brindisi conclusivo e arrivederci alla prossima!
PS: noi purtroppo abbiamo perso la sauna e piscina serale causa lieve ritardo nel rientrare all’albergo … Il nostro amico ha pero impiegato quasi 3 ore per rientrare in Valzoldana! Dopo cena gli ho tenuto compagnia al telefono, mentre scendeva da passo Duran, l’ultimo dei sette passi che si è dovuto fare in un solo giorno!